La misoginia è parte dell'oppressione di classe
4 estrellas
Com'è indicato apertamente nella prefazione, Caccia alle streghe, guerra alle donne è sostanzialmente una "versione ridotta e introduttiva" del magnum opus di Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l'accumulazione originaria; inoltre non si tratta di un saggio unitario, ma di un'antologia di articoli relativamente brevi che esplorano uno stesso tema. Normalmente mi aspetterei che queste due caratteristiche producano un volume al massimo discreto, e invece il risultato è indubbiamente egregio. E con "egregio", intendo dire che il volume scardina brutalmente l'interpretazione positivista della storia socioeconomica moderna proposta senza battere ciglio dalla manualistica scolastica "ufficiale", poiché svela che l'affermazione in Europa della cultura capitalista, con i suoi miti di efficienza, razionalizzazione e accumulo, rappresentò in realtà il massacro di un'economia di sussistenza relativamente egalitaria e attenta al benessere emotivo-spirituale sviluppatasi nel corso del Medioevo, e che questa repressione violenta non poté non passare per la violenza sistematica …
Com'è indicato apertamente nella prefazione, Caccia alle streghe, guerra alle donne è sostanzialmente una "versione ridotta e introduttiva" del magnum opus di Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l'accumulazione originaria; inoltre non si tratta di un saggio unitario, ma di un'antologia di articoli relativamente brevi che esplorano uno stesso tema. Normalmente mi aspetterei che queste due caratteristiche producano un volume al massimo discreto, e invece il risultato è indubbiamente egregio. E con "egregio", intendo dire che il volume scardina brutalmente l'interpretazione positivista della storia socioeconomica moderna proposta senza battere ciglio dalla manualistica scolastica "ufficiale", poiché svela che l'affermazione in Europa della cultura capitalista, con i suoi miti di efficienza, razionalizzazione e accumulo, rappresentò in realtà il massacro di un'economia di sussistenza relativamente egalitaria e attenta al benessere emotivo-spirituale sviluppatasi nel corso del Medioevo, e che questa repressione violenta non poté non passare per la violenza sistematica sulle donne per privarle dei diritti che si erano ritagliate dopo il crollo dell'Antica Roma – ed è evidente il nesso strutturale con le violenze istituzionalizzate per tenere sotto controllo le schiave e gli schiavi nelle piantagioni coloniali americane, di cui ha trattato Angela Y. Davis in Donne, razza e classe. L'analisi di Federici, inoltre, non si limita a guardare indietro, ma ci propone anche materiali sulla caccia alle streghe odierna nell'ex Terzo Mondo coloniale e dimostra il ricorso storico di un attacco plutocratico alle economie comunitarie, attacco fondato sulle alleanze profane fra Chiese e capitale e sulla guerra fra poveri che oppone, in linea di massima, donne anziane paladine di un sistema valoriale precoloniale e maschi giovani senza prospettive economiche né scrupoli etici (ed è difficile non pensare alla mobilitazione mussoliniana della piccola borghesia analizzata da Antonio Gramsci ne Il popolo delle scimmie. Scritti sul fascismo). Non do le 5 stelle piene solo perché la raccolta, essendo un testo introduttivo, necessariamente lascia solo accennate alcune tematiche periferiche, ma di sicuro riceve una lode per avermi fatto riappassionare alla storia socioeconomica dopo che avevo "appreso l'arte per metterla da parte" in università – e per avermi fatto adottare il grido di battaglia "Somos la nietas de todas las brujas que no pudisteis quemar".